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Il credito d'imposta "Transizione 4.0" dopo la Legge di Bilancio 2025

2025-02-23 18:32

Studio Paoletti Martini

Fiscalità generale,

Il credito d'imposta "Transizione 4.0" dopo la Legge di Bilancio 2025

Rifinanziato il credito 4.0 dalla Legge di Bilancio 2025 ma con modifiche....

La legge di bilancio 2025, ai commi 445-448 dell’articolo 1, apporta delle modifiche alle disposizioni riguardanti il credito d’imposta “Transizione 4.0”, disciplinato dai commi 1051 e seguenti dell'articolo 1 della legge n. 178 del 2020 (legge di bilancio 2021), riconosciuto, a determinate condizioni, ad imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese stesse secondo il modello “Industria 4.0, per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, o entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione, ma con un limite di spesa di 2.200 milioni di euro.

Per la fruizione dell’agevolazione per gli investimenti in beni strumentali nuovi indicati nell'allegato A della legge n. 232/2016 (articolo 1, comma 1057-bis della legge di bilancio 2021) è predisposta una procedura di monitoraggio che prevede la trasmissione, da parte del Ministero stesso all'Agenzia delle entrate, secondo modalità telematiche definite concordate, dell'elenco delle imprese beneficiarie e dell'ammontare del relativo credito d'imposta utilizzabile in compensazione, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997, secondo l'ordine cronologico di ricevimento delle comunicazioni. Al raggiungimento dei limiti di spesa previsti, il ministero delle Imprese e del Made in Italy ne dà immediata comunicazione mediante pubblicazione sul proprio sito istituzionale, comunicando la sospensione dell'invio delle richieste di agevolazione.

Il modello da utilizzare (definito dal decreto direttoriale del 24 aprile 2024), conforme alle disposizioni del comma 447, sarà aggiornato per rispondere alle nuove esigenze normative introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. Il modello deve essere compilato in tutte le sue parti e trasmesso attraverso i canali telematici ufficiali messi a disposizione dal MIMIT.

La comunicazione consente al Ministero di mantenere un controllo costante sull’ammontare delle agevolazioni concesse, garantendo che il limite complessivo di spesa non venga superato.

Nel dettaglio, il MIMIT è incaricato di raccogliere e trasmettere telematicamente all’Agenzia delle Entrate un elenco delle imprese beneficiarie del credito d’imposta. Questo elenco include l’importo del credito utilizzabile in compensazione da ciascuna impresa, ed è redatto seguendo un preciso ordine cronologico basato sulla data di ricezione delle comunicazioni inviate dalle imprese al Ministero. La procedura si svolge nel rispetto delle modalità operative definite congiuntamente tra le due istituzioni.

Una volta raggiunto il limite di spesa complessivo previsto dalla normativa, il Ministero pubblica un avviso sul proprio sito istituzionale per informare le imprese e sospendere l’accettazione di ulteriori richieste. Questo avviso ha lo scopo di evitare che le agevolazioni concesse superino le risorse disponibili, garantendo così una distribuzione equa e controllata dei fondi.

Inoltre, per gli investimenti effettuati a decorrere dal 30 marzo 2024, l’accesso al bonus è subordinato alla preventiva comunicazione, in via telematica, del loro ammontare complessivo e della presunta fruizione negli anni del credito. A tale scopo, va compilato e inviato l’apposito modulo disponibile sul sito del Gestore dei servizi energetici.
Al completamento degli investimenti, va trasmessa un’altra comunicazione al GSE, per aggiornare le informazioni fornite in via preventiva.
Entrambe le comunicazioni sono propedeutiche alla fruizione in compensazione dei crediti

Con l’abrogazione del comma 1058-ter della stessa legge di bilancio 2021 viene meno la concessione del credito d’imposta previsto per le imprese che effettuano investimenti nei beni immateriali “Industria 4.0” individuati dall’allegato B annesso alla predetta legge n. 232/2016 (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni), a decorrere dal 1° gennaio 2025.

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