La cedolare secca è un regime tributario facoltativo, sostitutivo dell’IRPEF e delle relative addizionali (nonché delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione ovvero sulla sua eventuale risoluzione o proroga), applicabile in sede di tassazione delle unità immobiliari locate ad uso abitativo. La cedolare secca prevede un’aliquota del 21%, ridotta al 10% per i contratti a canone concordato.
La tassazione con la cedolare secca di cui di cui all'art. 3, D.Lgs. n. 23/2011 può essere scelta da tutti i titolari, persone fisiche, di redditi da locazione di unità immobiliari ad uso abitativo, purchè non procedono alla locazione di immobili ad uso abitativo nell’esercizio dell’attività di impresa o di arti e professioni.
Per applicare la cedolare secca occorre esercitare una apposita opzione in sede di registrazione del contratto utilizzando il modello RLI.
L’esercizio dell’opzione va fatta in dichiarazione dei redditi per i contratti di locazione per i quali non sussiste l’obbligo di registrazione (contratti di durata non superiore a 30 giorni complessivi nell’anno).
Per quanto riguarda le locazioni brevi ovvero locazione di immobili ad uso abitativo per una durata non superiore a 30 gg effettuati da privati persone fisiche), la Legge di Bilancio 213/2023 ha previsto che l'aliquota applicabile salga al 26%. Tuttavia l’aliquota è ridotta al 21% per i redditi da locazione breve relativi ad una unità immobiliare individuata dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi.
Inoltre a partire dalla locazione del 5° immobile nello stesso periodo d 'imposta, il soggetto sarà tenuto ad aprire la p.iva ed esercitare la locazione in forma imprenditoriale e non più come privato.